I “piumini” dei pioppi

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L’arrivo della primavera dà il via ufficiale alla stagione delle allergie. Contrariamente a quanto si crede i “piumini” prodotti dai pioppi in primavera non sono la causa dell’allergia, lo sono invece i pollini, in generale, liberati nell’aria in questo periodo in  quantità elevata.
I “piumini” non sono altro che la fruttificazione della pianta del pioppo ed hanno lo scopo di trasportare i semi a grande distanza dalla pianta sfruttando la forza del vento.
Questi semi, proprio a causa della loro ampia propagazione, possono a volte essere fastidiosi ma, al contrario di quanto si pensa e si dice, non sono in alcun modo causa di allergie o simili disturbi respiratori; i “piumini” sono infatti composti da cellulosa, esattamente come il cotone, e dunque di una sostanza anallergica.
L’equivoco nasce dal fatto che, per natura, nello stesso periodo primaverile si ha un picco della fioritura delle graminacee (famiglia di piante allergeniche ampiamente diffusa sul territorio) e dunque della produzione di pollini che si possono tranquillamente considerare come il maggior vettore di allergie in assoluto. Considerato che i pollini sono composti da particelle impercettibili, è dunque semplice cadere in errore ed attribuire disturbi respiratori o allergie ai “piumini” dei pioppi che al contrario sono ben visibili ed identificabili.
Si riporta di seguito una nota del prof. Alessandro Travaglini, del Centro di monitoraggio aerobiologico dell’Università di Roma Tor Vergata e Coordinatore del Comitato della Rete italiana di Monitoraggio in Aerobiologia dell’Associazione Italiana di Aerobiologia.
“In questa stagione da Nord a Sud fioriscono tantissime piante e, molte di queste, affidano al vento i propri pollini. Spesso a causa di una scarsa cultura botanica la gente non sa riconoscere le piante in grado di scatenare una reazione allergica. Un esempio tipico è quello del piumino di pioppo o di dente di leone. Quando in questo periodo dell’anno ci troviamo in presenza di quei ‘batuffoli volanti’, tutti siamo portati a pensare che quello sia il responsabile dell’allergia. In realtà ciò che vediamo volare non è altro che un seme ricoperto da peli. L’impollinazione per salici e pioppi, cioè l’incontro tra lo stimma femminile e il polline, è già avvenuta almeno un mese e mezzo prima, e non c’è nessun rischio diretto, semmai è il polline di altre specie presente in quel momento a scatenare la reazione. I pollini responsabili delle più comuni allergie appartengono alle piante anemofile, ovvero a quelle che utilizzano come mezzo di dispersione il vento. Ma poiché questo non garantisce che il polline arrivi a destinazione, le piante ne producono in grosse quantità. Condizione diversa invece è quella delle ‘entomofile’, la cui fecondazione è favorita dagli insetti che trasportano il polline da fiore a fiore, e che molto raramente causano allergie.”
Responsabili di disturbi allergici sono soprattutto i pollini di graminacee presenti nell’aria in grandi quantità nei mesi primaverili; si tratta di particelle invisibili ad occhio nudo liberate dalle piante e trasportate dal vento. Pollini allergizzanti vengono prodotti anche da alberi, soprattutto olivo, faggio, ontano, betulla, nocciolo, cipresso e da altre piante erbacee come la parietaria. Contrariamente a quanto si crede non sono dunque i “piumini” dei pioppi la causa di allergie. Evitare di venire a contatto con i pollini è impossibile, tutto quello che si può fare è cercare di ridurne al minimo l’esposizione.