La piralide del bosso

Cosa è e come si combatte

Che cos’è

Cydalima perspectalis è un lepidottero della famiglia delle Piralidi, originario dell’Asia e giunto in Europa con piante di bosso infestate nel 2007 (Germania). In Italia la specie è stata trovata per la prima volta nel 2011 in Lombardia, in seguito è stata segnalata anche in Veneto, Toscana, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna,ma è in ulteriore espansione. Le larve di C.perspecatalis causano gravi danni alle piante di bosso (Buxus spp.). L’attacco avviene in genere sulle parti alte della chioma che in breve tempo viene completamente defogliata. Oltre a distruggere le foglie, le larve provocano anche erosioni della corteccia.

Come vive 
Nei nostri ambienti l’insetto sembra compiere da 2 a 4 generazioni all’anno, anche se sono in corso indagini per definire esattamente il ciclo biologico, e sverna come larva in un bozzolo tessuto in autunno tra le foglie. L’anno successivo, con l’arrivo della primavera, la larva completa il suo sviluppo e, dopo circa 4 settimane di alimentazione, si impupa nascosta nella vegetazione. A maturità sfarfallano gli adulti che, dopo l’accoppiamento, danno inizio alle generazioni primaverili-estive. L’adulto ha un’apertura alare di circa 4 cm., la forma tipica è bianca con ali orlate in marrone, ma può esistere anche una forma scura. Le ovature sono deposte sulla pagina inferiore delle foglie e contengono diverse uova embricate di colore verde chiaro. Le larve neo-sgusciate si muovono in un raggio di circa 20-25 cm attorno al sito di ovideposizione. Compiono alcune mute larvali, quindi impupano entro un bozzoletto sericeo. Le larve mature, lunghe fino a 4-5 cm, hanno capo nero, torace e addome verde-giallastro con punti neri. La pupa è di colore verde chiaro con macchioline brune. Lo sviluppo larvale è strettamente legato alla temperatura e al nutrimento
che può cambiare a seconda della varietà di bosso.

Cosa danneggia
Il danno è causato dalle larve che, con la loro attività trofica, in poco tempo possono defogliare completamente le piante di bosso. Il danno risulta particolarmente evidente sulle parti che vengono regolarmente potate (ad esempio nelle siepi), sui lati e sui rami più bassi della chioma. Le larve di C.perspecatalis, come altre specie di lepidotteri che si nutrono di piante contenenti sostanze tossiche, accumulano importanti quantità di alcaloidi che le rendono praticamente inattaccabili dagli uccelli e altri predatori. Per questa loro caratteristica, non si nascondono ma, al contrario, sono ben visibili sulla superficie delle foglie. Va segnalato che le larve erodono le foglie in maniera diversa a seconda del loro stadio di accrescimento: le larve appena nate si nutrono della pagina inferiore delle foglie, mentre le larve mature si nutrono dell’intera lamina fogliare, lasciando intatta solo la nervatura centrale. Possono inoltre danneggiare la corteccia ancora verde dei nuovi rami. Le piante di bosso attaccate sono fortemente defogliate e presentano un caratteristico intreccio di fili sericei tra foglie e rametti

Come si combatte
Per contenere le infestazioni della piralide del bosso è importantissima la prevenzione, specialmente nelle aree in cui la specie è già stata segnalata e ha causato danni. In questi casi, all’inizio della primavera è necessario realizzare tempestivi campionamenti sulla vegetazione e, per giardini di particolare pregio, è molto utile installare trappole a feromoni per il monitoraggio degli adulti del lepidottero. È così possibile individuare i primi focolai di infestazione per intervenire in modo mirato ed efficace.Per contenere gli attacchi della piralide nelle aree verdi e in vivaio, si consiglia di intervenire alla comparsa delle larve con preparati a base di bacillus thuringiensis var.  kurstaki (B.t.k.). Sono sconsigliati i trattamenti con altri prodotti insetticidi per evitare inquinamenti delle falde acquifere e fenomeni di “resistenza” nell’insetto. Nella difesa è importante realizzare una buona bagnatura della pianta perché la piralide spesso ovidepone nelle foglie più interne delle siepi Nei casi di infestazione limitata a poche piante isolate o in vaso, non occorrono trattamenti ma è sufficiente effettuare un lavaggio a forte pressione d’acqua in modo da far cadere a terra le larve e procedere poi alla loro eliminazione. La colonizzazione di nuovi areali da parte della piralide avviene attraverso dispersione naturale, ma soprattutto tramite lo spostamento di uova, larve e pupe presenti su piante di bosso infestate.

INFO:
Consorzio fitosanitario provinciale Reggio Emilia
tel.0522 271380 fax 0522 277968

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