Condotta della vedova Ballotti col Bellini

Il controllo sulla società. 
La condotta della vedova Ballotti e del Bellini Lodovico di San Faustino.

5 febbraio 1816
il Governatore al Sindaco…
“…mi è stato rappresentato che la Giustina Bertacchini vedova del fu Francesco Ballotti, abitante sotto la parrocchia di San Faustino, sezione da lei amministrata tiene nella di lei casa e segnatamente in tempo di notte certo Lodovico Bellini, suo Mezzadro e col titolo specioso di Reggitore ha con il medesimo una scandalosa pratica, servendo poi anche questa al dissipamento delle sostanze e dei pupilli della predetta vedova…la invito a darmi con sollecitudine informazioni…”
(Doc. 1)

I preti sanno tutto, quindi il Sindaco si rivolge al Parroco di San Faustino per avere informazioni sulla tresca in atto:

17 febbraio 1816
il Sindaco…al Parroco di San Faustino…
“…Giustina Bertacchini vedova Ballotti in ordine all’amicizia e pratica che tiene con certo Lodovico Bellini di San Faustino mi necessita di avere, a tale proposito, la più dettagliata notizia che non potrei meglio attingere che da Vostra Eccellenza che per la sua qualità di Parroco…”

18 febbraio 1816
Il parroco…al Sindaco…
“…Al sommo mi rincresce di non potere per ragionevoli motivi avanzarle l’opportuno ragguaglio e quindi converrà che abbia la compiacenza di procurarsi altrove la necessaria informazione…” Giuseppe Prampolini (Doc. 2)

quella volta andò male, ma continuano le dicerie:

1 marzo 1816
“…Giustina Bertacchini vedova del fu Francesco Ballotti teneva per lo passato nella propria casa in qualità di agente il nominato Lodovico Bellini e che per opera di costui abbi a perduto l’onore…”

interviene il Governatore che invita il Sindaco a chiamare i due e ad ammonirli seriamente affinché non diano ulteriormente scandalo. Viene considerato necessario addirittura sorvegliarli:

9 marzo 1816
“…avendo rilevato dalle informazioni da lei fornite che sussiste quanto mi venne rappresentato relativamente alla condotta della Giustina …e di Ludovico…faccio invito a chiamare le dette due persone ed ammonirle seriamente a non dar luogo in avvenire alla medesima loro condotta ad ulteriori scandali attenendosi dal trattarsi sotto qualsiasi pretesto, mentre in caso diverso il Governo prenderà più forti determinazioni. Sia poi di tutta la lei premura il farla diligentemente sorvegliare riferendomi poscia qualora non si prestassero alla dovuta ubbidienza…Coccapani”
(Doc. 3)

ma presto i due non resistono e tornano a frequentarsi:

23 maggio 1816
il Sindaco al Governatore
“…dalle indagini praticate…mi consta che le indicate persone non abbiano più quel rigoroso e prudenziale contegno che mi avevano fatto sperare dietro mia amichevole ammonizione il Bellini in qualità di Mezzadro della Ballotti si porta continuamente sotto questo titolo alla di lei casa e qualche volta vi pernota. Questa particolare circostanza di reciproci affari ed interessi coi quali son essi legati vedono come esposi in altro mio rapporto … sommamente difficile poter rompere e togliere intieramente la loro intima e daltronde scandalosa corrispondenza, motivo per cui imploro l’E.V. la medesima direzione in proposito…”
(Doc. 4)

il Governatore invita il Sindaco a chiamare di nuovo i due a cui viene formalmente proibito di vedersi e di abitare in una medesima casa:

27 maggio 1816
il Governatore al Sindaco
“…la invito a chiamare a sé Lodovico Bellini e la Giustina vedova Ballotti e ad intimar loro formalmente di dovere desistere dal trattarsi qualunque siasi il luogo tempo e pretesto dal portarsi rispettivamente l’uno all’abitazione dell’altro e molto più dal coabitare in una medesima casa il tutto sotto penale di mesi tre di carcere …ciò fatto ordinerà sui medesimi la più rigorosa sorveglianza…” il Delegato Giuseppe Molza

Documenti tratti dal Fascicolo 15 – Filza G Polizia – anno 1816.