I Bollettini settimanali inviati dal Comandante del Forte e della Piazza al Governatore di Modena.

I bollettini settimanali inviati dal Comandante del Forte e della Piazza al Governatore di Modena.

In conformità al dispaccio del governatore di Modena del 20 settembre 1814 n. 263 il comandante del Forte emanava in settimana il bollettino contenente i fatti principali che erano accaduti nel territorio. 
Durante tutto l'inverno furono somministrate ministre economiche ai poveri avvenimento classificato sotto la voce Fatti amministrativi.

Altra voce dei bollettini sono i Fatti criminosi. Essi sono di diverso genere e vanno dal taglio di alberi a furti di generi alimentari vari come sacchi di frumentone e di oggetti di uso quotidiano come i paioli di rame. Sotto la dicitura Fatti politici vengono segnalati fatti che riguardano i rapporti tra le persone ad esempio i litigi fra vicini che comportano ingiurie verbali o vere e proprie risse.

In un bollettino sotto la voce Fatti amministrativi si segnala la distribuzione di minestre economiche ai poveri, sotto la voce Fatti criminosi si denuncia il taglio di un gelso selvatico (pianta che serviva per nutrire i bachi da seta) a danno di Luigi Romoli, forse il padre del dott. Rodolfo Romoli, noto medico, patriota risorgimentale e storico locale. Il furto di un peso e mezzo di farina di frumentone del valore di Lire Modenesi 18 a Fontana. Sotto Fatti politici sempre Luigi Romoli subisce un attentato alla sua persona da parte di Andrea Medici, che a sua volta lo querela per ingiurie verbali a suo danno. Aveva forse il Romoli accusato il Medici del furto del suo frumentone di qualche giorno prima?  

La Strada Postale ossia la via Emilia a metà febbraio viene sgombrata dalla neve caduta, continua la distribuzione di minestre, per i Fatti criminosi si segnala un furto con scasso nella Parrocchia di San Faustino a danno del Parroco. Il taglio di un pioppo (qui al femminile pioppa) a danno dei conti Greppi di Milano e un furto di pollami, crimine molto diffuso in quegli anni nel territorio di Rubiera. Ma i ladri non disdegnano anche altri animali da cortile o da allevamento, come pecore e montoni, molto presenti nell’economia agricola dell’epoca. Anche all’Ospitale si allevano pecore e montoni. Anche gli alveari sono oggetto di furto quando sciamano. Le api sono preziose per il miele, che nutre e dà calorie. La crisi economica è soprattutto alimentare, lo dimostrano i tanti furti di cibo.

Il rame, metallo prezioso da sempre, viene rubato frequentemente, sia sotto forma di paioli, di pentole e caldaie. Anche il ferro è oggetto di furti. Si registra un morto: Angelo Iori, fornaio di Rubiera, cade dalla scala dell’osteria di Pietro Montorsi la sera del 18 gennaio. Era forse ubriaco già alle 20,30 della sera? L’uomo aveva 70 anni. 

L’agosto del 1816 sembra passare tranquillo e i bollettini registrano un ripetitivo “Senza novità”. Le perlustrazioni nella campagna avvengono anche di notte.

Avviene un’aggressione sulla via Postale, cioè la via Emilia, a danno del signor Domenico Barbieri di Marzaglia per opera di cinque ignoti. Sono in giro bande di briganti.

Furto di una inferriata di ferro. Il ferro sarebbe stato senz’altro fuso e riutilizzato per altri scopi. Vari oggetti di utilizzo casalingo vengono sottratti, qui il solito paiolo di rame, ma anche un coltello di legno e un’inferriata di legno. Le inferriate di legno erano diffuse e ancora oggi se ne trovano in paese, nelle case più antiche e meglio restaurate. Una di queste si trova in via Terraglio, nella cosiddetta “casa dell’ebreo” sede forse sin dalla prima metà del ‘400, del primo banco feneratizio di Rubiera, ma anche all’Ospitale la loro presenza alle finestre è attestata da vecchie fotografie. Spesso i furti di oggetti di metallo sono qualificati col loro valore poiché era sempre piuttosto consistente. La moneta usata è la Lira Modenese.