Passaporti: quando i Rubieresi emigravano

Quando i Rubieresi migravano

I passaporti per migranti che da Rubiera e frazioni si spostarono nel Mantovano in cerca di lavoro agricolo furono chiesti in numero di trecento e concessi direttamente dal Sindaco ai richiedenti, evitando la prassi solita di mandare gli stessi presso il Governatore della Città e Provincia di Modena.

28 aprile 1816
“Il Sindaco …al Governatore…
…nelle circostanze della presente stagione molti individui di questo Comune si presentano al mio uffizio per ottenere dei passaporti onde trasferirsi nel mantovano a lavorare. All’oggetto quindi di togliere ai Petenti  il disturbo di trasferirsi costì  muniti del solito mio certificato per ottenere il regolare passaporto sarei di subordinato parere che l’Eccellenza Vostra potesse abilitare questo mio uffizio ad emettere a favore di questi Comunali gli indicati passaporti …”

3 maggio 1816
il Governatore …al Sindaco…
“per abilitarla a secondare le domande che le vengono fatte da da codesti abitanti costretti a recarsi all’Estero per procacciarsi il vitto giornale col mezzo dei lavori dell’agricoltura qui uniti le accompagno 300 esemplari degli appositi passaporti corredati della firma di S.E. il Ministro degli Affari Esteri. Tali recapiti saranno rilasciati gratis e soltanto ad individui di buona condotta e non assoggettai alla sorveglianza della Polizia dovendo questi, qualora nulla osti a permettergli di viaggiare e sortire dallo Stato essere muniti della solita carta conosciuta sotto il nome di foglio  di via…Coccapani”

29 gennaio 1816
il Governatore…al Signor Sindaco…
trasmissione dei connotati personali di due sospetti di furto qualificato provenienti da Sassuolo. Si tratta di due ordini di cattura da farsi eseguire nel caso in cui essi si fossero rifugiati a Rubiera. Assieme al nome e al cognome viene sempre indicato il soprannome, molto usato a quei tempi, il vestiario è descritto minuziosamente e li rendeva subito riconoscibili, considerato che data l’indigenza dei ricercati, essi non avevano alcun cambio rispetto ai vestiti di sempre.  “…occhi tondi, piccoli, neri e qualche poco offesi…alquanto curvo e goffo nelle spalle…veste…tabarro turchino con cappello tondo”. Oppure: “…barba lanugine bionda…labbri grossi rovesciati all’infuori…pantaloni color berrettino …”cioè grigio-celeste.

1. Richiedenti.
2. Lì da voi, al vostro ufficio.